La malattia
La difterite è una grave malattia infettiva causata dall’azione di una tossina (tossina difterica) prodotta da batteri che si trasmettono per via aerea. Solitamente la difterite inizia con mal di gola, febbre moderata, tumefazione del collo.
Molto spesso i batteri della difterite si moltiplicano nella gola (faringe) dove si viene a formare una membrana di colore grigiastro che può soffocare la persona colpita dalla malattia. A volte queste membrane si possono formare anche nel naso, sulla pelle o in altre parti del corpo.
La tossina difterica, diffondendosi tramite la circolazione sanguigna, può causare paralisi muscolari, lesioni a carico del muscolo cardiaco con insufficienza cardiaca, lesioni renali, fino a provocare la morte della persona colpita.
La letalità della difterite è di circa il 5% (500 ogni 10.000), ma in molti casi, nei sopravvissuti, permangono danni permanenti a carico di cuore, reni, sistema nervoso.
In Italia, prima dell’avvento della vaccinazione di massa (al termine della seconda guerra mondiale) si registravano annualmente alcune decine di migliaia di casi di difterite con più di mille morti ogni anno.
I casi di malattia si sono ridotti, fino a scomparire quasi del tutto alla fine degli anni ’70, dopo che la vaccinazione antidifterica è stata praticata in forma estensiva in associazione con quella antitetanica.
Il vaccino
Il vaccino antidifterico, disponibile fin dal 1920, è costituito da anatossina difterica, cioè dalla tossina originaria resa innocua mediante procedimenti chimici che conservano però la sua capacità di stimolare la produzione di anticorpi protettivi (analogamente a quanto accade per l’anatossina tetanica).
Il vaccino antidifterico è solitamente combinato con il vaccino antitetanico, al quale si accomuna per modo e calendario di somministrazione, e con il vaccino antipertossico acellulare (DTaP).
Attualmente è usato spesso nella forma combinata con gli altri vaccini indicati per l’immunizzazione dei nuovi nati
Chi dovrebbe essere vaccinato?
I neonati e i bambini di età inferiore ai sette anni dovrebbero ricevere il vaccino DTaP.
La vaccinazione inizia ai due mesi di età.
I vaccini per la pertosse non sono attualmente raccomandati per i bambini dopo il settimo compleanno, per cui i richiami oltre questa età vengono eseguiti solo con vaccino Td (tetano-difterite adulti).
Chi non dovrebbe essere vaccinato?
Non devono ricevere il vaccino DTaP i bambini con:
reazioni moderate o serie dopo aver utilizzato in passato il vaccino DTP o DTaP;
storie di convulsioni febbrili
problemi neurologici non stabilizzati
Le persone che sono moderatamente o seriamente malate dovrebbero consultare il loro medico prima di prendere qualsiasi vaccino.
Gli attuali vaccini della pertosse (inclusi nel vaccino DTaP) non sono dati ai bambini dopo il compimento del settimo anno di età perché la pertosse non è una malattia a rischio di vita nei bambini più grandi e negli adulti. Inoltre gli effetti collaterali del vaccino pertosse sono più frequenti nei bambini più grandi e negli adulti, piuttosto che tra i neonati e i bambini piccoli.
Dosi e calendario
Il ciclo di base è costituito da tre dosi di vaccino, da praticare entro il primo anno di vita del bambino (al terzo, quinto e undicesimo mese) contemporaneamente alle altre vaccinazioni infantili; una quarta dose di richiamo (insieme con i vaccini antitetanico e pertossico) viene proposta nel sesto anno.
Ulteriori richiami sono quindi previsti, per conservare una buona immunità, con cadenza decennale con il vaccino Td (tetano- difterite adulti). Per quanto riguarda gli adulti, il ciclo comprende tre dosi di cui le prime due praticate a distanza di circa due mesi l’una dall’altra e la terza a distanza di 6-12 mesi dalla seconda.
I richiami sono previsti ogni dieci anni.
Efficacia del vaccino
La vaccinazione antidifterica, a ciclo ultimato, conferisce una protezione pressoché totale.
La durata della protezione nel tempo è molto lunga e ulteriormente garantita dall’esecuzione dei richiami decennali.
Effetti collaterali
Circa la metà dei bambini che ricevono il vaccino DTaP non ha nessuna reazione avversa e la maggior parte degli altri bambini ha solo reazioni lievi.
Le reazioni lievi comprendono dolore nel punto dove l’iniezione è stata eseguita, febbre, irrequietezza riduzione dell’appetito, stanchezza e vomito. Alcuni bambini possono sviluppare un gonfiore temporaneo del braccio o della gamba dove l’iniezione è stata eseguita.
Questa reazione è più comune dopo la quarta dose di DTaP.
Questi eventi avversi possono verificarsi subito dopo la vaccinazione e durare fino a un paio di giorni.
In caso di reazioni lievi:
Dare da bere molti liquidi
Non vestire troppo il bambino se è caldo
Usare farmaci a base di paracetamolo (non aspirina) o panni freddi , se necessario, per ridurre la febbre o il dolore
Nel caso che i sintomi si protraggano per più di due giorni può essere opportuno consultare il vostro medico per verificare che non si tratti di un comune effetto collaterale ad una vaccinazione ma i sintomi si riferiscano ad un’altra malattia che deve essere riconosciuta e trattata.
In rari casi (circa 100 bambini ogni 10.000 vaccinazioni eseguite, cioè nell’1%) il bambino ha una reazione moderata.Le reazioni moderate comprendono pianto prolungato, febbre oltre i 40°C, convulsioni, oppure il bambino inizia a zoppicare, impallidisce ed è meno vigile. In casi estremamente rari (molto meno di 1 ogni 10.000, cioè in circa 0.003%) i bambini possono avere reazioni gravi.Le reazioni gravi comprendono difficoltà respiratorie e shock, severo interessamento cerebrale (convulsioni prolungate, coma o perdita di coscienza). Se si verifica una reazione moderata o grave, dovete rivolgervi immediatamente al vostro medico.
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