La malattia
Il virus dell’epatite B (HBV) è trasmesso da una persona all’altra col sangue e con i fluidi corporei. Si diffonde attraverso i contatti sessuali o l’uso di iniezioni di droghe, anche se una parte delle persone che si sono infettate, circa il 30%, non ha fattori di rischio noti. È anche trasmessa ai neonati dalle madri infette. L’infezione colpisce in particolare il fegato.
I sintomi della malattia acuta da HBV variano e possono comprendere perdita di appetito, affaticamento, nausea, ittero (colore giallo degli occhi e della pelle), dolore alle articolazioni e rash cutaneo. Più della metà di questi bambini infetti non mostra segni o sintomi, anche se possono diventare portatori cronici e possono sviluppare una malattia del fegato o il tumore del fegato, più tardivamente (di solito verso i 40 anni). Più giovane è il paziente quando acquisisce la malattia, più è probabile che sviluppi una malattia cronica del fegato o il tumore. Circa il 90% dei bambini che sono infettati dalla loro madre e dal 30% al 50% di quelli che si infettano all’età di 5 anni diventano portatori cronici dell’HBV, mentre le persone che si infettano da adulti hanno soltanto un 6-10% di rischio di infezione cronica.
Il vaccino
L’attuale vaccino è costituito da una proteina della superficie del virus (HBsAg) sintetizzata utilizzando la tecnica del DNA ricombinante.
Il vaccino è prodotto da due diverse aziende e sebbene il contenuto di antigene sia diverso i due vaccini sono del tutto equivalenti ed interscambiabili.
Chi dovrebbe essere vaccinato?
I neonati da madre infetta (HBsAg positiva) subito dopo la nascita
I bambini e gli adolescenti che non sono stati vaccinati da bambini
Chi non dovrebbe essere vaccinato?
Le persone che hanno avuto una seria reazione allergica a precedenti dosi di vaccino B o componenti del vaccino
Le persone che sono moderatamente o seriamente malate dovrebbero consultare il loro medico prima di prendere qualsiasi vaccino.
Dosi e calendario
Nei bambini si somministrano tre dosi di vaccino ai 3, 5 e 11 mesi di vita
Nei neonati da madre infetta (HBsAg positiva) si somministrano quattro dosi a 0, 1, 2 e 11-12 mesi di vita; assieme alla prima dose di vaccino si somministrano anche le immunoglobuline.
Negli adolescenti e negli adulti si somministrano tre dosi a 0, 1 e 6 mesi.
Efficacia del vaccino
I vaccini antiepatite B sono efficaci al 95%. Il vaccino è in uso da quasi 15 anni, e gli studi condotti confermano che l’immunità dura per tutta la vita.
Effetti collaterali
La maggior parte delle persone che ricevono il vaccino dell’epatite B (65%) non presenta alcun effetto collaterale. Tra quelli che hanno reazioni avverse, la maggior parte avrà una reazione molto lieve.
Le reazioni lievi comprendono dolore, rossore e gonfiore nel punto dove l’iniezione è stata eseguita e febbre.. Questi eventi avversi possono verificarsi subito dopo la vaccinazione e durare fino a un paio di giorni.
In caso di reazioni lievi:
Dare da bere molti liquidi
Non vestire troppo il bambino se è caldo
Usare farmaci a base di paracetamolo (non aspirina) o panni freddi , se necessario, per ridurre la febbre o il dolore
Nel caso che i sintomi si protraggano per più di due giorni può essere opportuno consultare il vostro medico per verificare che non si tratti di un comune effetto collaterale ad una vaccinazione ma i sintomi si riferiscano ad un’altra malattia che deve essere riconosciuta e trattata.
In casi molto rari (meno di un bambino ogni 10.000, circa lo 0.002%) i bambini possono presentare un’importante reazione allergica che si può presentare con alcuni di questi sintomi:
difficoltà del respiro, asma, orticaria, pallore o stanchezza, battito cardiaco accelerato.
Se si verifica una reazione moderata o grave, dovete rivolgervi immediatamente al vostro medico.
E’ stato ipotizzato che il vaccino contro l’epatite B potesse causare sclerosi multipla. Autorevoli istituzioni di ricerca, prima, e l’Organizzazione mondiale della Sanità più recentemente (1998) hanno concluso che il vaccino contro l’epatite B non causa la sclerosi multipla
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