La malattia
La pertosse (o tosse canina) è una malattia batterica causata dal batterio la Bordetella pertussis.
E’ una delle malattie infettive più contagiose che si conoscano tanto che un bambino con pertosse può contagiare fino al 90% di bambini non immuni con cui viene a contatto nel periodo infettivo.
Si trasmette per via aerea da persona a persona con la tosse o gli starnuti.
La malattia esordisce solitamente con raucedine e produzione di catarro denso. Successivamente si manifesta una tosse convulsiva e ostinata che rende difficoltosa la respirazione e persino l’alimentazione. Questa fase può durare fino a 2-3 settimane. Gli accessi di tosse solitamente si concludono con un tipico “urlo inspiratorio” e l’espulsione di un blocchetto di catarro molto denso e vischioso e sono seguiti, a volte, da conati di vomito.
La malattia è tanto più grave quanto più precocemente colpisce il bambino.
In questi casi si deve spesso ricorrere al ricovero in ospedale a causa delle complicanze della pertosse.
Le complicanze polmonari e cerebrali della pertosse sono anche responsabili di un certo numero di decessi (circa 50 ogni 10.000 casi), soprattutto nei primi sei mesi di vita.
In Italia, fino all’inizio degli anni ’90 venivano segnalati oltre 13.000 casi di pertosse ogni anno; la graduale diffusione della vaccinazione, introdotta come pratica volontaria a partire dal 1970, ha favorito il progressivo calo del numero di casi che oggi si attestano su qualche migliaio all’anno.
La percentuale di neonati italiani vaccinati contro la pertosse varia da regione a regione (da 70% a 97%).
Il vaccino
Il vaccino, (DTP) disponibile fin dal 1940, ha subito varie modificazioni fino a giungere alle moderne formulazioni sotto forma di vaccino “acellulare” (DTaP), contenente cioè soltanto alcuni componenti del batterio il quale, rispetto al preparato originario ottenuto con cellule batteriche intere, provoca un minor numero di reazioni nei vaccinati, pur conservando elevata efficacia protettiva.
Il vaccino antipertossico è solitamente combinato con il vaccino antitetanico e antidifterico ( DTaP).
Negli ultimi tempi sono state poste in commercio diverse combinazioni con gli altri vaccini dell’infanzia.
Chi dovrebbe essere vaccinato?
I neonati e i bambini di età inferiore ai sette anni dovrebbero ricevere il vaccino DTaP.La vaccinazione inizia ai due mesi di età. I vaccini per la pertosse non sono attualmente raccomandati per i bambini dopo il settimo compleanno, per cui i richiami oltre questa età vengono eseguiti solo con vaccino Td ( tetano-difterite adulti).
Chi non dovrebbe essere vaccinato?
Non devono ricevere il vaccino DTaP i bambini con:
reazioni moderate o serie dopo aver utilizzato in passato il vaccino DTP o DTaP;
storie di convulsioni febbrili
problemi neurologici non stabilizzati
Questi bambini possono essere vaccinati con il solo vaccino Difterite-Tetano (DT)
Le persone che sono moderatamente o seriamente malate devono riferirlo al medico prima di prendere qualsiasi vaccino.
Dopo i 7 anni di età la vaccinazione antipertosse non è più raccomandata, sia perché la malattia colpisce in modo meno grave e generalmente senza complicazioni, sia perché possono essere più frequenti gli effetti collaterali del vaccino.
Dosi e calendario
Come per il vaccino contro il tetano e la difterite, il ciclo vaccinale è costituito da tre dosi di vaccino, da praticare entro il primo anno di vita del bambino (al terzo, quinto e undicesimo mese) contemporaneamente alle altre vaccinazioni infantili; una quarta dose di richiamo viene proposta nel sesto anno.
Non sono previsti altri richiami.
Efficacia del vaccino
La protezione conferita dalla vaccinazione antipertossica è di circa l’85%. Raramente, la pertosse può colpire soggetti vaccinati, soprattutto se è passato molto tempo dal completamento del ciclo vaccinale di base; nei vaccinati, comunque, la pertosse si presenta in forma meno grave.
Effetti collaterali
Circa la metà dei bambini che ricevono il vaccino DTaP non ha nessuna reazione avversa e la maggior parte degli altri bambini ha solo reazioni lievi.
Le reazioni lievi comprendono dolore nel punto dove l’iniezione è stata eseguita, febbre, irrequietezza riduzione dell’appetito, stanchezza e vomito.
Alcuni bambini possono sviluppare un gonfiore temporaneo del braccio o della gamba dove l’iniezione è stata eseguita.
Questa reazione è più comune dopo la quarta dose di DTaP.
Questi eventi avversi possono verificarsi subito dopo la vaccinazione e durare fino a un paio di giorni.
In caso di reazioni lievi:
Dare da bere molti liquidi
Non vestire troppo il bambino se è caldo
Usare farmaci a base di paracetamolo (non aspirina) o panni freddi , se necessario, per ridurre la febbre o il dolore
In rari casi (circa 100 bambini ogni 10.000 vaccinazioni eseguite, cioè nell’1%) il bambino ha una reazione moderata.Le reazioni moderate comprendono pianto prolungato, febbre oltre i 40°C, convulsioni, oppure il bambino inizia a zoppicare, impallidisce ed è meno vigile. In casi estremamente rari (molto meno di 1 ogni 10.000, cioè in circa 0.003%) i bambini possono avere reazioni gravi.Le reazioni gravi comprendono difficoltà respiratorie e shock, severo interessamento cerebrale (convulsioni prolungate, coma o perdita di coscienza).
Se si verifica una reazione moderata o grave, dovete rivolgervi immediatamente al vostro medico.
Non è mai stata dimostrata scientificamente la relazione tra la sindrome della morte improvvisa improvvisa in culla del lattante (SIDS) e la vaccinazione antipertosse, anche in forma combinata con quella antidifterica-tetanica.
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