Dormire nel “lettone”

Non sono mai stati fatti sondaggi, ma è facile immaginare quanto siano numerose le coppie che, qualche tempo dopo la nascita del bambino, finiscono col trascorrere in tre le notti nel lettone.

Il letto di mamma e papà esercita da sempre sui bambini un’attrazione particolare, perché il contatto fisico dà gioia e conforto, li fa sentire sicuri, annulla il senso della solitudine e l’ansia da separazione.

Ma se il piccolo è felice, non è detto che lo siano anche i genitori.

Prima di tutto, almeno di notte, uno vorrebbe starsene in pace.

Invece il bambino, soprattutto intorno ai due anni, a letto è tutt’altro che tranquillo: si agita, tira calci, si appropria del cuscino, si mette in orizzontale.

Risultato: notti in bianco, oppure il trasloco di qualcuno, in genere del papà in un’altra camera.

Ma anche quando tutto sembra andare per il meglio e la mamma è contenta di tenere il proprio cucciolo accanto a sé, questa non è la scelta migliore per il bambino.

Per crescere bene il piccolo, maschio o femmina che sia, deve imparare che non può avere la mamma tutta per sé. Deve sentire che i suoi genitori hanno una vita privata e costituiscono una coppia, sono uniti e solidali.

Inserendosi nel lettone ha l’impressione di riuscire a dividerli e ci riesce per davvero, se il papà addirittura cambia camera. E poi addormentandosi da solo per il bambino è un passo importante verso l’autonomia.

Chi è contento di dormire con il proprio figlio dovrebbe domandarsi se sotto sotto non prova il desiderio di tenerlo sempre piccolo.

Quando il bambino raggiunge questa età sono tempi duri anche per chi non ha mai ceduto e vuole continuare a dormire nel letto senza ospiti.

La trappola scatta in un attimo.

Basta che il bambino abbia il raffreddore, oppure il primo incubo e si svegli piangendo.

Se la mamma, cedendo alla fatica, lo prende in braccio e lo porta nel suo letto, può stare certa che nelle notti successive il bimbo si sveglierà per una replica.

Portandolo nel lettone gli si offre un motivo in più per svegliarsi.

Quando il bambino si sveglia gli basta sentire la voce dei genitori e venire accarezzato nel suo letto per continuare a dormire.

Se invece l’abitudine al lettone si è gia instaurata e la si vuole eliminare bisogna prima di tutto parlarne con calma con il partner. Ed essere entrambi convinti che sia necessario interrompere il rituale.

Bisogna pensare che tutto questo viene fatto per il bene del piccolo.

Educare un bambino significa anche aiutarlo a sviluppare le sue capacità e a diventare sempre più autonomo e indipendente.

 

Per aiutarlo

 

Lasciate accesa una piccola luce nella sua camera e decorate il soffito con le stelline luminose fluoriscenti.

Mettere un pesciolino nella sua stanza e ditegli che l’animale ha bisogno della sua compagnia.

Stabilite la regola che si può andare nel lettone solo quando c’è la luce del giorno.

Procuratevi una poltrona comoda su cui potrete sostare, se vi fermate a consolarlo nella sua camera.

Fate in modo che il bambino abbia vicina una lampada che possa accendere facilmente da solo quando si sveglia.

Cercate di dedicare per 20 minuti al giorno un’attenzione esclusiva al bambino, facendo con lui i giochi che desidera e chiacchierando con lui.

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