Ecco come si dovrebbe svolgere una visita classica:
SINTOMI
Il medico ti chiederà se hai sofferto di recente di qualche disturbo (nausee all’inizio della gravidanza, affaticamento, reflusso gastroesofageo al termine della gravidanza). Tali fenomeni sono, in genere, di natura temporanea e benigna, ma non esitare a metterlo al corrente di tutto quello che ti può preoccupare. Il medico ti chiederà anche se sei in grado di percepire regolarmente i movimenti del feto. In caso di assenza o diminuzione significativa di questi movimenti, soprattutto a riposo, provvederà a verificare le condizioni del feto facendo ricorso anche all’ecografia, alla cardiotocografia e ad altri esami specialistici. Nelle ultime settimane della gravidanza è normale avvertire delle piccole contrazioni che restano prive di effetti sul collo uterino e indolori fino alla trentasettesima settimana.
ESAME CLINICO
Peso
Il tuo peso deve aumentare con regolarità, ovvero 1 kg al mese e complessivamente da 5 a 12 kg in più rispetto al peso di partenza. Un aumento ponderale eccessivo dovrà essere tenuto sotto controllo. Un feto di 3,4 kg, compresi i suoi involucri, il liquido amniotico e la placenta, rappresenta un sovraccarico ponderale inevitabile di 7-8 kg. Pertanto, una donna che ha preso meno di 7 kg durante al gravidanza e con un bambino di peso normale, è dimagrita.
TENSIONE ARTERIOSA
La sua misurazione permette di individuare casi di ipertensione, molto temibile soprattutto negli ultimi mesi.
ESAME URINE
Per rilevare la presenza di zucchero e albumina.
MISURAZIONE PERIODICA DELL’ALTEZZA DELL’UTERO
Permette di valutare approssimativamente lo sviluppo del feto e di intervenire in caso di eventuali problemi.
PALPAZIONE DELL’ADDOME
Permette di valutare il contenuto uterino e di esaminare la posizione del feto (longitudinale, trasversale o obliqua) e la parte che esso presenta all’ingresso del bacino materno (testa, podice, spalla).
AUSCULTAZIONE DIE TONI CARDIACI DEL FETO
La frequenza normale è compresa fra 120 e 160 battiti al minuto.
ESAME OSTETRICO
Il ginecologo passerà poi all’esame ostetrico vero e proprio, con esplorazione della vagina ed esame del collo dell’utero. Questo gli permetterà di valutare le modifiche che esso ha subito: solitamente il collo dell’utero è lungo, chiuso e posteriore; al termine della gravidanza, si sarà accorciato fino a scomparire, si sarà spostato in avanti e dilatato. Se il collo dell’utero ha subito una qualsiasi modificazione anomala può significare una minaccia di aborto, se si verifica entro la venticinquesima settimana, o di parto pretermine se succede tra la ventiseiesima e la trentasettesima settimana: in ogni caso il ginecologo ti prescriverà il riposo a letto e eventuali esami.
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