Enuresi: come esorcizzare l’incubo di bimbi e genitori

Il fenomeno dell’enuresi notturna, meglio conosciuta come pipì a letto, rappresenta un fastidioso inconveniente capace di turbare il sonno dei piccoli e di mamma e papà. Per affrontarlo nella maniera giusta, prima di tutto bisogna imparare a conoscerlo bene.

L’enuresi notturna consiste nell’involontaria perdita di urina in un’età in cui il controllo della vescica dovrebbe essere già stato raggiunto. Tale manifestazione viene considerata un disturbo solo dopo i 5 anni, perché prima di tale età il bambino non è ritenuto in grado di rimanere asciutto di notte. A 5-6 anni la pipì a letto può anche costituire un problema psicologico, in quanto cominciano a presentarsi le prime “occasioni sociali”, come gite scolastiche o inviti a dormire da amici. Occasioni alle quali il bambino si vede spesso costretto a rinunciare – tendendo così all’isolamento – per non essere preso in giro.

Perchè l’emissione involontaria di urina durante la notte sia ritenuta un disturbo, si deve manifestare almeno due volte in due settimane. Se ciò avviene, le ragioni possono essere svariate. A tal proposito, è bene distinguere l’enuresi primaria da quella secondaria. L’enuresi primaria riguarda il caso in cui un bambino non è mai stato asciutto e si conclude nel momento in cui l’interessato impara a riconoscere nel sonno la sensazione della vescica piena. L’enuresi secondaria, invece, è quella in cui il bambino è già stato asciutto, ma torna a bagnare il letto per fattori emotivi, legati a episodi particolari come l’inizio della scuola, un problema familiare etc.

In entrambe le situazioni è compito dei genitori rassicurare i propri figli e non trasmettere mai loro un senso di frustrazione che possa minarne l’autostima. Oltre all’aspetto psicologico, è importante curare anche quello pratico. Ad esempio è consigliabile evitare che i piccoli assumano bevande (soprattutto se gassate o con caffeina) nelle due ore precedenti il sonno e avere sempre a portata di mano pigiami e lenzuola di scorta nonchè comode mutandine assorbenti. Se si ha l’impressione di non farcela da soli, non bisogna esitare a chiedere aiuto al proprio medico, che – contro l’enuresi – potrebbe suggerire esercizi per rafforzare la vescica o terapie alternative quali agopuntura, omeopatia e chiropratica.

Per un ulteriore approfondimento sul fenomeno dell’enuresi e sui rimedi per contrastarlo si consiglia di consultare il sito http://www.nottiasciutte.it/.

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